martedì 3 settembre 2024

INTERVISTA AI TOROMECCANICA

Raga perché non è da paraculo fondere pop e rock?Quello che abbiamo tanto amato del Rock, tutto quello che ha resistito alle stagioni ed è arrivato dritto al cuore, è proprio la sua componente Pop nell’accezione più nobile. Crediamo che queste due categorie siano fuse insieme. Per quel che riguarda la musica, la distinzione invece sta a livello solo di atteggiamenti nei confronti del pubblico. Se l'artista in questione si pone indossando la maschera dell’anticonformismo e della ribellione allora è “rock”, se strizza l'occhio alle famiglie e alla morale comune allora è “pop”, di sicuro entrambi nello scrivere canzoni terranno conto del Pop, e al massimo del volume della chitarra distorta, un altro vero e proprio spartiacque tra i due termini.

Vi capita di litigare in fase di registrazione? A volte sì a volte no, a seconda del grado di coinvolgimento dei singoli nella canzone in questione. Di solito affidiamo al produttore l’onore e la responsabilità dell’ultima parola.

La prima cosa che fate quando vi rivedete compatti? Facciamo grandi sogni! Ci compattiamo ricordando l’esperienza e il percorso di band affermate, e individuiamo il fatto che gli unici problemi che vale la pena affrontare sono quelli che vengono dall’esterno, dal mercato discografico, nelle radio e nei media, dove cerchiamo spazi.

La promozione sta prevalendo sulla produzione, musicalmente?  La promozione radio/tv ormai vince su tutto. Può portare al successo o alla diffusione nazionale anche una canzone ch’è niente di speciale.

Talenti e raccomandazioni devono coincidere ad ogni costo? No, questo no. In questa Italia le due componenti devono andare di pari passo. Mi secca ammetterlo ma purtroppo è così. Abbiamo riassunto in una canzone quest’argomento per l’appunto. Bisogna aver talento comunque anche nel cercare l’appoggio delle persone giuste.

Di cosa vi stupite? Ma si può trovare la Felicità? Ci stupiamo delle belle canzoni, ci stupisce  il fatto che ancora ogni tanto se ne trova in giro qualcuna in questo mare sconfinato. La felicità è alla fine della strada… noi stiamo ancora cercando la strada!

In conclusione, chi vi va di salutare come non fate da sempre? Un saluto alle persone che ad ogni concerto ci dicono di non mollare e di andare avanti così... forse perché in cuor loro hanno scommesso che un giorno diventeremo importanti, forse perché hanno quella gran voglia di dire: “l'avevo detto, io!”.

Intervista a cura di Vincenzo Calò.

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